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1 Giugno 2016
Forno d'Ono si prepara per accogliere gara 5 del Masters Beta
Informazioni, alberghi e curiosità
Il Masters Beta ritorna a Forno d'Ono domenica 12 Giugno per la quinta volta.
Il Motoclub Collebeato organizzerà nella località bresciana costruita sulla confluenza tra il torrente Degnone ed il suo affluente Glera, il quinto appuntamento del Monomarca che, sicuramente vedrà alcuni piloti laurearsi con una giornata d'anticipo.
Ben più accesa sarà la lotta in classi come la TR2, TR3, TR4 e FEMMINILE dove grazie a diversi vincitori nelle prime quattro tappe, la prova bresciana rappresenterà un altro tassello verso Firenze dove saranno definiti i vincitori dei trofei di classe.
Canonica la formula di gara con otto prove e tre giri per tutti ad esclusione delle classi Juniores D e D1 che, affronteranno cinque prove ricavate in quelle dedicate agli altri piloti.
Come sempre sarà possibile partecipare anche se in possesso della TESSERA MEMBER (tessera d'iscrizione ad un motoclub) affrontando il percorso di gara senza rientrare nella classifica di giornata.
Ci sarà la possibilità per i bambini di provare gratuitamente la gamma trial Beta elettriche.
Vi aspettiamo!!!!!!
Iscriviti on line alla gara del MASTERS BETA
Come raggiungere Forno d'Ono
Autostrada A4 casello di Brescia Est
Seguire le indicazioni per Brescia Verona
Successivamente Val Sabbia, Trento, Madonna di Campiglio
A Vestone svoltare in direzione Pertica Bassa
Calcola il tuo percorso
Info ed iscrizioni :
Moto Club Collebeato
ISCRIZIONI ON LINE
Previsioni Meteo Forno d'Ono
Alberghi:
Bed & brekfast "Giardino degli elfi"
via Roma 100 Forno D'Ono
tel. 3358297108
Rifugio "Amici miei" Ono Degno
rifugioamicimiei@libero.it
tel.3338970520
Pernottamento e colazione nella torre trecentesca Casa Torre
nel borgo medievale di Ono Degno
info@perticabassa.com
tel. 0365 821227 -
Info line 348 76 26 771
Cenni Storici e altre informazioni
Pertica Bassa è sorto come Comune nel 1928 dall’accorpamento dei tre antichi comunelli di Avenone, Levrange e Ono Degno.
Da sempre il suo territorio suscita la curiosità del turista di passaggio per la singolarità della sua storia e delle sue tradizioni, ma in primo luogo per la varietà e la ricchezza dei suoi paesaggi.
Gli oltre 30 kmq del suo territorio ospitano, oltre a quelle sopra menzionate, anche la comunità di Forno d’Ono, sede del Municipio.
Le quattro frazioni, con poche centinaia, se non decine, di abitanti (710 in totale al 31 dicembre 2004) appaiono quali piccoli grappoli di case abbarbicate sui due versanti della valle formata dal torrente Degnone, sovrastate e quasi protette dalle maestose guglie dolomitiche della Corna Blacca (2006 m. slm.).
Popolazioni preromane come i Celti dovettero sicuramente abitare questa valle. Il loro ricordo è rimasto nei nomi di alcune località, come Avenone che ricorda i Galli Vennoni.
Anche i Romani dovettero mostrare interesse per la Pertica, assegnandone il territorio ai veterani degli eserciti imperiali, come ricorda lo stesso nome, essendo la pertica un’antica unità di misura proprio romana.
Al tardo periodo imperiale (IV-
Il Cristianesimo dovette affermarsi a fatica in queste valli riposte, tenacemente legate alla tradizione romana e quindi pagana. Solo in età carolingia (VIII-
Fu infatti in quel periodo che nei centri di Avenone, Levrange e Ono Degno sorsero piccoli ospizi per i viandanti o cappelle votive soggette alla pieve e dedicate rispettivamente a S. Bartolomeo, S. Martino e S. Lorenzo.
Nello stesso periodo si andò delineando anche una più precisa organizzazione amministrativa e economica delle tre comunità.
La vera novità fu data dalla nascita del comune come entità politica autonoma costituita dai capifamiglia. L’origine della Universitas Comunis Pertichae Vallis Sabii, comprendente anche le comunità dell’odierna Pertica Alta, quale solida struttura politico-
Il secolo XIV fu apportatore di un’altra grande novità per i borghi della Pertica, la cui economia era da sempre basata sulle attività agricolopastorali, vale a dire la lavorazione del ferro, destinata a accrescere il benessere dei montanari, tanto che nel XVII secolo lungo il corso del Degnone sorgevano due forni fusori e numerose fucine.
La costruzione del forno fusorio più antico risale al 1320, quando Lanfranco Alberghini, discendente da nobile famiglia di parte guelfa riparata a Marmentino durante l’assedio della città di Brescia da parte dell’imperatore Federico II, scelse le rive del Degnone per impiantare una nuova attività.
Fu però il figlio Bertolino a portare a termine il progetto nel 1335, dando così inizio, con la costruzione delle prime abitazioni per le maestranze e di una piccola chiesa (1338), alla fondazione di un nuovo borgo che prenderà il nome attuale di Forno d’Ono.
La famiglia Alberghini, grazie al commercio del ferro, prosperò a tal punto che nel 1401 Alberghino, nipote di Bertolino, fu investito del feudo comprendente la Pertica, il Savallese e altri territori della Valle Sabbia e della Valle Trompia.
Poco più tardi, nel 1427, anche la Pertica, come tutto il territorio bresciano, entrò a far parte della Repubblica di Venezia. Iniziò in questo modo un lungo periodo di pace e di benessere, grazie soprattutto ai privilegi e alle esenzioni concessi dal governo della Serenissima in cambio di aiuti, ma anche segnato da gravi catastrofi, quali il passaggio delle truppe di Niccolò Piccinino al soldo dei Visconti, che per rappresaglia distrussero nel 1439 l’abitato di Avenone con una o più case torri, la inondazione che colpì Forno d’Ono nel 1460, distruggendo molte abitazioni e danneggiando la chiesa, e, non ultima, la pestilenza del 1630 che decimò la popolazione, risparmiando in tutta la Valle Sabbia solo l’abitato di Ono Degno.
Quando nel 1797 le truppe francesi del generale Bonaparte abbatterono il governo della Serenissima, la Pertica entrò a far parte della Repubblica Cisalpina, divenuta Repubblica Italiana nel 1802 e Regno d’Italia solo tre anni più tardi. Il territorio della Pertica fu assegnato al Dipartimento del Mella e quindi al Distretto delle Fucine, con capoluogo Nozza.
Nel 1814 la dominazione francese fu sostituita da quella austriaca, che si dimostrò ancora più soffocante della precedente per i montanari che rimpiangevano i privilegi loro concessi dal governo di Venezia. I paesi della Pertica, assegnati al Distretto XVII di Vestone, pur già stremati furono oberati da esose imposte e da restrizioni economiche e politiche.
Per questo anche qui, come altrove, fu accolta di buon grado la nascita nel 1861 del Regno d’Italia di Vittorio Emanuele II.
Da quel momento la Pertica ha seguito le sorti di tutto il Paese fino ai giorni nostri, affrontando dure prove quali sono stati i due conflitti mondiali ai quali la popolazione contribuì con un pesante tributo di sangue, come ricordano i monumenti ai Caduti. Il territorio della Pertica fra il 1944 e la fine del secondo conflitto fu anche teatro delle operazioni belliche della brigata partigiana delle Fiamme Verdi intitolata a Giacomo Perlasca, forte di oltre 200 uomini e che contò ben 32 caduti.
Ancor più dolorosa fu la calamità naturale che nel 1959 portò al crollo dell’intero abitato di Levrange. La tenacia degli abitanti, pur così gravemente colpiti, consentì però di ricostruire il paese dopo soli tre anni in un luogo geologicamente più sicuro.